giovedì 17 marzo 2011

Le Frasi piu Belle di Twilight




- Il resto del mondo non mi interessa, se non ci sei tu.
- Sollevò la mano, indeciso, esitante, stava combattendo con se stesso; accarezzò svelto il profilo della mia guancia, con la punta delle dita. La sua pelle era ghiacciata come sempre, ma la traccia che lasciò sul mio vso era bollente, una scottatura che non provocava dolore.
- Sei assolutamente impresentabile. Nessuno dovrebbe essere così attraente: è una tentazione, non è giusto.
- “Ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo, senza eccezioni. Non ti basta?”
“Si, mi basta. Mi basta per sempre”








- Era come tentare di vincere lo sguardo di un angelo vendicatore.
- Piegai la lettera per bene e la imbustai. Prima o poi l’avrebbe trovata. Speravo solo che potesse capirmi e che per una volta mi desse ascolto. Così, con cura, sigillai anche il mio cuore.
- Mi rivolse il suo solito sorriso sghembo, che mi fermò il respiro e il cuore. Non riuscivo a immaginare un angelo più splendido. In lui non c’erano imperfezioni da correggere.
- Se ci sei tu, non ho bisogno del paradiso.
- Edward, non avrebbe senso diventare immortale senza te accanto. Non vorrei vivere nemmeno un giorno senza te. 

- Mi piegai in avanti, appoggiandomi alle ginocchia per non perdere l’equilibrio.
“Tu sei indistruttibile”, sussurrai, senza fiato.
“Lo credevo anche io, prima di conoscerti”
- “E per cosa dovrei scusarmi?”
“Per aver rischiato di sparire dalla mia vita per sempre.”
- La nostra relazione non poteva continuare in quel modo, in equilibrio sulla punta di un coltello. Prima o poi saremmo caduti, da una parte o dall’altra della lama, e ciò dipendeva esclusivamente dalle sue scelte, o dai suoi istinti. Io avevo preso una decisione prima ancora di rendermene conto razionalmente ed ero pronta a rispettarla fino in fondo. Perché niente era per me più terrificante, più straziante, del pensiero di allontanarmi da lui.
-A quel punto sentii la sua bocca sulla mia e mi arresi. E non perché fosse mille volte più forte di me. La mia volontà si sbriciolò nell’istante preciso del contatto. Il bacio non fu affatto prudente come quelli che ricordavo, ma andava benissimo così. Se proprio dovevo perdere un altro brandello di me stessa, meglio esagerare. Perciò restituii il bacio, mentre il cuore scandiva un ritmo spezzato e disordinato, il respiro si trasformava in affanno e le dita cercavano ingorde il suo viso. Sentivo il suo corpo marmoreo aderire al mio ed ero felice che non mi avesse ascoltata: non c’era dolore al mondo per cui valesse la pena di rinunciare a quell’istante. Le nostre mani riprendevano confidenza con il viso dell’altro e, nei brevi istanti in cui le labbra si separavano, lui sussurrava il mio nome…



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